Il dolore al collo è un sintomo comune
Il distretto cervicale è il tratto della colonna che collega la testa al torace. È la parte della colonna più mobile e il suo scopo è quello di permettere l’orientamento del capo con tutti i suoi organi sensoriali (occhi, naso, bocca, orecchie) in tutti i piani dello spazio. Il collo è sede molto spesso di dolore localizzato (cervicalgia) e/o irradiato agli arti superiori (cervicobrachialgia) o alla testa (cefalea muscolo tensiva). Nella genesi di tali disturbi ci sono fattori predisponenti, come quelli genetici/costituzionali (es: artrosi, dismorfismi), posturali/lavorativi (es: lavoro al pc, lavoro a catena, utilizzo smartphone) e sedentarietà.
La risoluzione del dolore parte dalla valutazione
Per risolvere un dolore cervicale, l’importante è identificare i fattori scatenanti e predisponenti al problema e le strutture anatomiche coinvolte per poter adottare strategie di intervento appropriate. Il fisiatra – o un ortopedico -, qualora ce ne fosse il sospetto, può escludere situazioni di gravità anche tramite la prescrizione di esami diagnostici di approfondimento. La presenza di lievi dismorfismi a livello radiografico (scoliosi, artrosi, rettilineizzazione o inversione della curva cervicale) sono elementi di comune riscontro e non devono preoccupare il paziente.
Tramite una valutazione clinica, invece, è possibile individuare gli aspetti funzionali problematici del tratto cervicale. Le caratteristiche del dolore orientano molto il clinico.
Ad ogni struttura problematica un sintomo specifico
La perdita di elasticità articolare tra le vertebre cervicali può determinare riduzione del movimento libero e quindi una modificazione dell’azione muscolare sul distretto cervicale. Muscoli tesi possono generare dolore localmente o proiettarlo lungo il loro decorso; sintomi comuni imputabili a queste strutture sono:
- Stanchezza;
- Tensione;
- Bruciore;
- Vertigini.
Il collo, inoltre, è sede di numerose strutture nervose che vanno agli arti superiori e al capo. Un cattivo “scorrimento” e quindi compressione di queste strutture tra i muscoli e/o le strutture ossee può determinare alterazioni neurologiche locali o periferiche quali:
- Dolore;
- Formicolio;
- Perdita di forza/tono agli arti superiori;
- Sudorazione;
- Vertigini.
Stati emotivi alterati, quali stress prolungato o ansietà, possono peggiorare il dolore ma difficilmente ne rappresentano la causa primaria. Alle volte, chi soffre di cervicalgia lamenta anche ronzii o fischi nelle orecchie (acufeni). Questa condizione non è ancora del tutto ben definita a livello fisiologico. In questi casi, è sempre opportuno eseguire una visita otorinolaringoiatrica per escludere altre patologie.
La fisioterapia e il movimento hanno un ruolo importante nella cura
Una volta escluse situazioni di gravità, la fisioterapia rappresenta la soluzione per migliorare lo stato di salute di questi pazienti attraverso trattamenti manuali – quali massaggi, pompage, mobilizzazioni articolari e manipolazioni – in abbinamento all’esecuzione di esercizi terapeutici attivi specifici. Un fisioterapista specializzato è in grado di eseguire test clinici per differenziare le strutture coinvolte e agire in modo mirato sulle stesse.
Le gestualità imposte dal lavoro sono difficili da cambiare, ma l’introduzione di un regime di vita meno sedentario, che coinvolga anche un lavoro specifico per il collo al fine di migliorare la postura e la tonicità della parte, dovrebbe essere preso in seria considerazione da chi soffre di cervicalgia.
Dott. Maxim Filippi Makarov – Fisioterapista specializzato in terapia manuale, Osteopatia D.O.
Dott. Jacopo Galusi – Fisioterapista specializzato in terapia manuale, Osteopata D.O.