Quando è necessaria la protesi
L’impianto di una protesi per sostituire l’articolazione danneggiata risulta una scelta obbligata negli stadi avanzati dell’artrosi, quando nessun altro intervento terapeutico di tipo conservativo – quali la fisioterapia e la ginnastica mirata – riesca ad ottenere risultati soddisfacenti.
L’artrosi è una patologia che comporta una degenerazione articolare caratterizzata da:
- assottigliamento delle cartilagini articolari,
- erosione progressiva delle superfici dei capi ossei dell’articolazione,
- impotenza funzionale,
- limitazione articolare,
- dolore,
con conseguenti ripercussioni negative nel compimento dei gesti della vita quotidiana.
Essa colpisce, in particolare, i distretti di anca, ginocchio, spalla, alluce (valgo) e pollice (rizoartrosi), colonna vertebrale, ecc.
Le cause del dolore post operatorio
L’intervento chirurgico e la riabilitazione postoperatoria portano, nella maggior parte dei casi, ad una risoluzione completa del dolore che affligge il paziente.
Tuttavia, talvolta permane una sintomatologia dolorosa nonché difficoltà ed impaccio nei movimenti anche qualche mese dopo l’operazione.
Le cause dei dolori persistenti possono essere numerose:
- aderenze presenti a livello della cicatrice chirurgica,
- edemi non riassorbiti,
- debolezza muscolare con relativa instabilità,
- limitazioni all’articolazione operata o a quelle vicine,
- problemi posturali antecedenti o successivi all’intervento.
Ogni componente esercita un’influenza sull’altra, ostacolando il recupero spontaneo in modo differente, anche in relazione all’età ed allo stato fisico e psicologico generale.
L’importanza del programma terapeutico individualizzato
Date le possibili molteplici sfaccettature del problema, è evidente l’importanza di una valutazione individualizzata e della successiva elaborazione di un programma terapeutico fisioterapico mirato, finalizzato alla scomparsa del dolore ed al recupero completo delle attività nella vita quotidiana.