La Tecar terapia, acronimo di Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo, è una terapia elettromedicale largamente utilizzata in riabilitazione.
La Tecar terapia sfrutta un principio innovativo che agisce nei tessuti biologici profondi. L’apparecchiatura aumenta il metabolismo locale (maggior apporto di sangue) e produce nell’organismo l’attivazione dei naturali processi riparativi inducendo il corpo a collaborare in modo attivo per la guarigione; in questo modo, i tempi di recupero motorio sono significativamente ridotti.
Com’è fatta una apparecchiatura per la Tecar terapia?
La Tecar Terapia è costituita da 3 componenti:
- Un generatore di corrente: l’apparecchio vero e proprio che crea una differenza di potenziale tra la piastra di ritorno e l’elettrodo.
- L’elettrodo attivo: elettrodo che viene passato sulla zona da trattare, con l’aggiunta di una crema conduttiva, per facilitare il passaggio delle cariche elettriche e lo scorrimento dell’elettrodo stesso.
- La piastra di ritorno: chiude il circuito ed è posizionata in prossimità della zona da trattare.
Il generatore di tensione lavora alla frequenza di 0,485 MHz: in questo modo non si ha emissione di energia esterna ma vi è solo uno sviluppo di energia endogena (interna al corpo), a livello dei tessuti biologici, prodotta dal movimento alternato di attrazione e repulsione delle cariche elettriche che, sotto forma di elettroliti, sono i costituenti essenziali di ogni substrato biologico.
Quali sono gli effetti della Tecar terapia?
La stimolazione dei tessuti produce già dalla prima applicazione:
- una sensibile diminuzione del dolore;
- incrementa la circolazione sanguigna nella zona trattata;
- riduce le contratture muscolari;
- facilita il riassorbimento degli edemi.
La Tecar terapia facilita il lavoro del fisioterapista e ben si integra in una seduta di terapia manuale. Ad esempio, trattare manualmente un’articolazione particolarmente rigida potrebbe risultare più facile se preventivamente venisse trattata con la Tecar terapia riducendo la sensibilità dolorifica e aumentando l’elasticità dei tessuti.
Le modalità della Tecar Terapia
La Tecar terapia può lavorare in due modalità:
- Modalità capacitiva: l’azione si concentra in prossimità del manipolo, quindi nella zona sottostante l’elettrodo mobile, e, soprattutto, a livello dei tessuti molli, come, ad esempio, le masse muscolari e il sistema vascolo-linfatico.
- Modalità resistiva: in questa modalità, l’effetto terapeutico si sviluppa nei tessuti a più alta resistenza (in pratica i tessuti a minor concentrazione d’acqua) che si interpongono tra l’elettrodo mobile e la piastra di ritorno, vale a dire ossa, articolazioni, tendini, legamenti, cartilagini.
A seconda, perciò, della modalità con cui si lavora (capacitiva o resistiva), vi è la possibilità di agire in modo selettivo su tutti i tessuti biologici, sia quelli più superficiali sia quelli più profondi.
La TECAR si differenzia dagli altri apparecchi elettromedicali soprattutto per l’effetto di tipo endogeno (cioè l’energia utilizzata è prodotta dall’interno dei tessuti), per l’alta penetrazione nel corpo e per la possibilità di trattare anche le patologie in fase acuta. Inoltre, è possibile trattare in modo omogeneo un distretto selezionato del corpo.
Per cosa è utile la Tecar terapia?
La Tecar terapia trova largo impiego in:
- Patologie ortopediche;
- Patologie traumatologiche non chirurgiche;
- Patologie muscolo-scheletriche posturali e degli anziani;
- Terapia del dolore.
La sua azione si esplica infatti sia sulle masse muscolari e sul sistema circolatorio e linfatico sia sui tessuti rigidi quali le ossa, i tendini, i legamenti. Alcune condizioni trattate sono:
- Recupero post trauma distorsivo;
- Recupero post trauma distrattivo muscolare;
- Recupero post intervento;
- Rigidità articolari;
- Capsuliti adesive;
- Epicondiliti;
- Epitrocleiti;
- Artrosi;
- Contratture muscolari di varia natura;
- Edemi distrettuali.
Vi è la possibilità di poter utilizzare la Tecar anche in presenza di mezzi di sintesi (protesi metalliche di anca, ginocchio, spalla, ecc.), cosa non sempre possibile con gli altri agenti fisici come elettroterapia a correnti continue e gli ultrasuoni. Il rischio, in questi casi, è una lesione della protesi e del tessuto periprotesico per surriscaldamento.
Controindicazioni alla Tecar terapia
La Tecar terapia deve essere evitata nei seguenti casi:
- portatori di Pace maker;
- donne in gravidanza;
- insufficienza venosa degli arti inferiori;
- neoplasie ossee;
- osteoporosi;
- edemi articolari di qualsiasi natura;
- ematomi muscolari recenti (meno di 15 giorni).
Criticità della Tecar terapia
Come ogni terapia fisica, la Tecar Terapia non può essere elevata a cura unica per tutti i disturbi dell’apparato muscoloscheletrico. Essa deve essere integrata, in forma complementare, all’interno di un percorso terapeutico riabilitativo strutturato che comprenda soprattutto la terapia manuale e l’esercizio terapeutico.
I fisioterapisti sono gli esperti della terapia fisica; richiedi la loro consulenza per sapere quale terapia fisica è più indicata al tuo caso.
Mi sono rivolta a questo centro per un problema alla spalla, su indicazione del medico ortopedico.
Presso il centro ho eseguito alcune sedute di fisioterapia.
Il personale e’ molto attento e competente e coinvolge il paziente nel suo percorso di guarigione, con spiegazioni esaurienti.
Consiglio dunque questo centro.
Grazie Elena del tuo commento. Ci fa piacere che tu ti sia trovata bene nel nostro centro. Un caro saluto.